Raccolta fondi post terremoto
Nella mattinata di sabato 25 aprile 2015 in Nepal c’è stato un fortissimo terremoto di magnitudo 7.9 seguito da ulteriori forti scosse, che tutt’ora continuano, che stanno devastando il paese. Sono stati stimati circa 9000 morti e oltre 22000 feriti. Vi sono stati molti danni ed alcuni dei più bei palazzi storici di Kathmandu sono andati distrutti. Nella zona della capitale per fortuna si sono attivati subito i soccorsi e sono arrivati anche gli aiuti internazionali.
Vorremo però sottoporre alla vostra attenzione la tragica situazione della regione nepalese del Langtang, a nord di Kathmandu a confine con il Tibet, nella quale operiamo principalmente sostenendo l’educazione di bambini di etnia tibetana.
Purtroppo le notizie immediatamente dopo il terremoto sono state frammentarie in quanto le comunicazioni erano completamente interrotte ma il profilo che si andava a delineare ora dopo ora era sempre più tragico e terribile: nel distretto di Rasuwa interi villaggi, dai quali provengono anche i nostri bambini, sono stati letteralmente spazzati via da frane e valanghe (Langtang Village in particolare), causando centinaia di morti e dispersi.
Nelle vicinanze, la maggioranza delle case è crollata e gli abitanti sopravvissuti, già molto poveri, hanno perso tutto. Gli accessi alla zona sono rimasti bloccati per molti giorni ed, essendo un’area periferica del paese, gli aiuti ufficiali non sono praticamente mai arrivati. Le alte quote e il conseguente clima hanno reso la situazione ancora più delicata per i sopravvissuti.
I racconti di chi è riuscito a farcela fanno semplicemente venire i brividi: i primi giorni dopo il terremoto sono arriviti pochissimi elicotteri privati organizzati per lo più per evacuare alcuni turisti. Non sono stati portati beni di primo soccorso nè viveri per aiutare chi rimaneva. I locali, sebbene feriti, non venivano in alcun modo aiutati. Da lì a poco tra la popolazione è cresciuto il mal contento e hanno costretto i piloti a lasciare a terra i turisti, sani ed equipaggiati, e portar via al loro posto i bambini e le persone ferite senza distinzione di nazionalità. Da lì a poco i voli sono stati sospesi dal governo, lasciando i sopravvissuti alla loro sorte. C'è chi si è rifugiato per qualche giorno nei villaggi limitrofi ricevendo aiuto dagli abitanti, altri sono riusciti a raggiungere Dunche a piedi ed essere da lì evacuati.
Nell'arco di un paio di settimane buona parte dei sopravvissuti di Langtang Village e Kyangjin Gompa sono stati trasferiti a Kathmandu, ospitati al Yellow Gompa di Swayanbhunath. Le ricerche ufficiali dei dispersi invece non sono praticamente mai cominciate in quanto il governo nepalese ha ritenuto la zona troppo pericolosa per via delle frequenti frane. Alcuni degli abitanti non si sono però arresi e hanno cercato, per quanto possibile, di recuperare i corpi dei loro cari anche a costo di scavare a mani nude. Oltre 250 persone risultano ancora disperse...
In collaborazione con l'Associazione Italia-Tibet abbiamo immediatamente deciso di avviare una raccolta fondi specifica per sostenere le famiglie della zona, finalizzata all’acquisto dei beni di primaria necessità che si riveleranno sempre più necessari per la popolazione locale (ad esempio cibo, acqua, tende di protezione, kit medici…) e per sostenere soprattutti i progetti di ricostruzione nel medio-lungo termine, quando i riflettori dei media si dimenticheranno di questa povera gente.
Per chi volesse aiutarci vi preghiamo di inviare una erogazione liberale a Tara Dewa Onlus, potrete trovare tutte le informazioni alla pagina "Come donare"
Vi ringraziamo dal profondo del nostro cuore...